In Africa ad inizio agosto ha mosso i primi passi la African SuperLeague, che a differenza del progetto brasiliano e di quello ventilato in Europa hanno forte sostegno della CAF (la Confederazione calcistica continentale africana) e addirittura della FIFA.
Anche qui non si conoscono ancora i dettagli del format, anche se gli organizzatori ci hanno tenuto a precisare che ci saranno promozioni e retrocessioni, pur non spiegando come faranno a conciliare il fatto di voler garantire un contingentamento regionale e nazionale alla competizione.
Nei primi documenti infatti si parla di 3 macroregioni con massimo 8 club per regione e 3 club per nazione, il che farebbe pensare ad un modello più simile alla Champions League che ad un campionato vero e proprio con una sua meritocrazia interna.
Altro interrogativo sulla vicenda riguarda il ruolo della FIFA, che recita un ruolo ambiguo e contraddittorio: in Europa ufficialmente è contro la Superlega in nome del “calcio di tutti”, in Africa propone un torneo continentale a promozioni e retrocessioni, negli Stati Uniti invece non alza un dito contro la MLS che come noto è un campionato chiuso, nonostante in passato ci siano stati movimenti d’opinione partiti dai tifosi americani stessi che chiedessero la riforma aperta del torneo a stelle e strisce.