Le Superleghe degli altri

Il super campionato che in Europa è stato osteggiato e di fatto proibito (in attesa della fine della battaglia legale) nel resto del mondo viene addirittura sostenuto dalle Federazioni internazionali.

Mentre in Europa si attende il pronunciamento della Corte di Giustizia Ue sulla Superlega, in Brasile avanza a grandi passi il progetto 

Libra, che altro non é se non un nuovo campionato brasiliano.

Nei giorni scorsi come riportato da Globo (la più influente testata brasiliana) è stato approvato un investimento da 900 milioni di dollari di Mubadala Capital Investment, società con sede ad Abu-Dhabi.

Al momento non si conoscono i dettagli del progetto, in particolare su quanto la lega sia o meno aperta, ma si sa che 14 club vi hanno già aderito. Si tratta quindi di una lega che riconosce la libertà dei club di formare nuove competizioni, ovvero quello che rivendicano coloro che chiedono la nascita di un nuovo format europeo per club. Al momento non risultano levate di scudi della Conmebol (la Federazione Sudamericana), nè della FIFA.

In Africa ad inizio agosto ha mosso i primi passi la African SuperLeague, che a differenza del progetto brasiliano e di quello ventilato in Europa hanno forte sostegno della CAF (la Confederazione calcistica continentale africana) e addirittura della FIFA.

Anche qui non si conoscono ancora i dettagli del format, anche se gli organizzatori ci hanno tenuto a precisare che ci saranno promozioni e retrocessioni, pur non spiegando come faranno a conciliare il fatto di voler garantire un contingentamento regionale e nazionale alla competizione.

Nei primi documenti infatti si parla di 3 macroregioni con massimo 8 club per regione e 3 club per nazione, il che farebbe pensare ad un modello più simile alla Champions League che ad un campionato vero e proprio con una sua meritocrazia interna.

Altro interrogativo sulla vicenda riguarda il ruolo della FIFA, che recita un ruolo ambiguo e contraddittorio: in Europa ufficialmente è contro la Superlega in nome del “calcio di tutti”, in Africa propone un torneo continentale a promozioni e retrocessioni, negli Stati Uniti invece non alza un dito contro la MLS che come noto è un campionato chiuso, nonostante in passato ci siano stati movimenti d’opinione partiti dai tifosi americani stessi che chiedessero la riforma aperta del torneo a stelle e strisce.

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